Il territorio del prosecco

Valdobbiadene

Immersi nella natura

Le colline

Territorio di Valdobbiadene

Il territorio che circonda la nostra struttura sono le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Superiore DOCG, un territorio speciale immerso nella natura e nei vigneti.

Dal 2019 sono state iscritte nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco.

Vivere Valdobbiadene significa stare a stretto contatto con la natura ed amare il prodotto principe di questo territorio, il Valdobbiadene Superiore DOCG.
Costeggiate da interi filari di viti, dalle nostre strade si può ammirare il verde dei vigneti e tra luglio ed ottobre il colore giallo paglierino delle nostre uve.

Il territorio di Valdobbiadene è caratterizzato da un ambiente collinare pre-alpino fortemente antropizzato.
La presenza dell’uomo ha assunto un ruolo rilevante in quanto, già dai tempi antichi, ha generato una serie di piccoli insediamenti.
Si tratta di una costellazione di nuclei rurali che trovavano nel rapporto con la terra e nel lavoro contadino la loro ragion d’essere. Il paesaggio attuale delle colline e delle aree prossime alla montagna è frutto di una trasformazione dell’ambiente naturale in maniera cosciente in funzione dell’attività agricola. Oltre ai fabbricati rurali, sono presenti numerosi manufatti a testimonianza della vita contadina e artigiana. Tra questi spiccano le numerose rogge, fontane, abbeveratoi e lavatoi.

Canale naturale

La roggia della nostra realtà

Ogni piazza, ogni contrada, aveva la sua fontana, il suo lavatoio, il suo abbeveratoio.
Servivano per l’approvvigionamento dell’acqua, per lavare il bucato, per dissetare gli animali. Ma non avevano solo una funzione logistica: avevano un importante ruolo sociale. Lì si fermavano i viandanti, si recavano le donne, si intrattenevano i contadini con il loro bestiame. L’abbeveratoio era un punto di incontro, un luogo di socializzazione, di scambio di esperienze, di confronto.

Nell’area di Valdobbiadene, a causa del contatto tra formazioni geologiche permeabili e acquifere (calcari fessurati) e formazioni impermeabili (argille) si sono create le condizioni per la formazione di falde acquifere che alimentano numerose sorgenti, le quali vengono captate tramite acquedotti, fontane e fontanili.

Lungo il torrente la Cordana, prima della costruzione dell’acquedotto comunale, vi erano alcune fontane le cui acque venivano utilizzate a scopo potabile e per usi civili, le quali venivano alimentate dall’omonima sorgente derivante appunto dalla falda acquifera collocata poco più a monte.

Lavatoio

Le fontane che troviamo lungo questo tratto di canale, dalla sorgente all’area dell’ex filanda Piva sono:

  • area della sorgente “Cordana”: fontana/lavatoio individuabile nell’omonimo “lavatoio Cordana”, dotato di galleria di presa, vasca raccolta acque, fontana e lavatoio; centro dell’antico aggregato abitativo della Cordana;
  • area del Parco di Villa dei Cedri: sorgente-fontana collocata all’interno del Parco di Villa dei Cedri lungo la linea dei canali interrati che alimentavano le ruote dei mulini/filatoi; 
  • area a sud di Via Molini: lavatoio composto da fontana con colonna in ghisa, vasca raccolta, acqua/lavatoio in blocco di cemento monolitico, organizzata su due livelli funzionali legati ai canali di adduzione dell’acqua;
  • area posta a sud di Viale Mazzini: fontana oggi non più visibile.